How to
Stucco in vetroresina e catalizzatore
Procedura e tutorial
Procedura con stucco vetroresina (per plastica) per realizzare piccole modifiche strutturali o interventi di riparazione.
Premesso che il kit della Trumpeter relativo al modello Boeing F/A 18E Super Hornet in scala 1/32, necessita
(assolutamente) di una correzione alla dorsale (non a caso in commercio la SuperBugs Models
ha realizzato in resina un set dedicato sia alla correzione dello "spin" che del canopy) , ho cercato di realizzare da solo questa modifica ricorrendo ad un materiale (resina) composito mai
utilizzato prima d'ora: la vetroresina.
Per correggere la sola dorsale del modello ( spin correction), in quanto il canopy, segue sostanzialmente la linea della dorsale che però termina alla base dell'attacco, ho impiegato uno
stucco (pasta) speciale per poliuretano, contenente dei fili di vetro (vetroresina) ed il relativo catalizzatore per indurire il prodotto al fine di
poterlo lavorare successivamente.
Lo stucco si presenta all'apertura della confezione, molto morbido, di colore grigio scuro (ciò è ideale per il modellismo) e con un odore piuttosto forte: chi ha dimestichezza con i set
di resina durante le lavorazioni a taglio, sa di cosa parlo!
Per lavorare il prodotto, mi sono procurato una piccola vaschetta in plexiglass ed un classico ferretto per modellare (tipo quello per scolpire il DAS) ed un paio di guanti in lattice
superleggeri uso e getta, ed una mascherina in quanto escludo che questo prodotto (come tutte le resine) sia atossico.
Staccata una piccola quantità, ( circa una noce) l'ho adagiata nella vaschetta ed ho unito due gocce piccolissime di catalizzatore.
Fatto questo, ho mescolato i due composti ottenendo per reazione chimica, uno stucco non più morbido, ma duro quel tanto che basta per poterlo modellare a piacimento.
Il catalizzatore per inciso, è un reagente piuttosto potente per cui, va veramente introdotto in piccolissima quantità percentuale. Nella pratica, è meglio provare con poco e semmai, ove non
risultasse sufficiente, aggiungere un'altra piccola quantità.
Dopo aver ricomposto la "noce" a questo punto " indurita" ( rotolandola sul palmo della mano - raccomandiamo agli eventuali interessati, di usare i guanti di
lattice - come fosse una polpettina) l'ho divisa con il bisturi a metà (dovendo intervenire sui due lati della fusoliera ) ed ho iniziato la vera e propria correzione dello
"spin".
E' stato piuttosto semplice modellare il prodotto data la giusta consistenza materiale .
E' chiaro che non lavorando su un classico stampo in resina (dove lo proporzioni del materiale sono sempre le stesse per ogni parte) la lavorazione deve essere esguita con la
massima precisione possibile avendo cura di confrontare sempre ed in tutte le posizioni il modello, per evitare aberrazioni o eccessi indesiderati.
Sotto questo aspetto, la presente procedura non è affatto semplice ed anzi, prima del suo impiego, deve essere ben valutata ogni conseguenza in termini di esperienza modellistica che
abilità o manualità in tecniche di ricostruzione o rimodellazione.
Per fortuna, la vetroresina si lascia non solo modellare ma, una volta applicata ed indurita, carteggiare, rifilare e sabbiare al pari di tutti gli stucchi essicati e questo, per il modellista è
essenziale, proprio a corollario di quanto sopra accennato.
Ad ultimazione della procedura, ho ridefinito e sagomato la dorsale (spin) aiutandomi con le classiche lime per modellismo e carta abrasiva (P240) ed infine, il tutto è stato ripulito con acetone
per togliere tutti i numerosi residui e lasciare il manufatto pronto per essere riscritto nelle pannellature e rivetterie cancellate.
Al momento, questo è il risultato.
A presto e come sempre, buonissimo modellismo a tutti.
Aquatarkus10
Risultato finale della applicazione: